Crostini di olive nere di zia Olivetta
Non è un gioco di parole, mia zia si chiamava proprio così, Olivetta ed era una donna minuta ma energica come poche. Questi crostini di olive nere non mancavano mai sulla tavola delle grandi occasioni ed erano talmente buoni che difficilmente avanzavano nel piatto di portata. Le olive utilizzate erano prevalentemente della specie Leccino, una cultivar molto diffusa in Toscana e in tutto il territorio nazionale, particolarmente apprezzata per la ricca produzione e per la resistenza alle avversità climatiche come il freddo e la nebbia.
Una volta raccolte le olive le facciamo appassire. In casa mia si mettevano in un sacchetto di cotone e si lasciavano per qualche giorno nei pressi della cucina economica, non attaccata, ma vicino. Dopo qualche giorno erano pronte e venivano conservate in un barattolo di vetro chiuso per impedire un’eccessiva essiccatura. Al momento di essere utilizzate per preparare i crostini o altre ricette si procede così: prendiamo le olive nere appassite e laviamole bene con acqua tiepida, asciughiamole e, dopo aver eliminato il nocciolo, tritiamo finemente la polpa con un coltello. A parte tritiamo una decina di capperi sotto sale lavati e asciugati, i filetti di acciughe puliti, qualche foglia di prezzemolo, mezzo aglio e una punta di peperoncino. Uniamo i due triti e amalgamiamo bene fino a ottenere una pasta omogenea e ben cremosa. Tostiamo leggermente delle fettine di pane toscano, senza sale, e spalmiamo su di esse l’impasto ottenuto, guarnendo, se vogliamo, con una sottile fettina di limone.
Ingredienti
250 gr di olive nere seccate
10 capperi sotto sale
4 filetti di acciughe
Pane toscano a fettine
½ spicchio d’aglio
qualche foglia di prezzemolo
la punta di un peperoncino
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