Quando si parla di funghi fritti il pensiero di tanti va subito ai porcini e ai cucchi, ma in realtà sono tanti i funghi che possono essere cucinati così. A Siena e nel suo territorio si utilizzano diverse varietà che vanno dai pregiati sunnominati porcini e cucchi ai paonazzi (foto2), alle giallarelle (foto 1), le puppole, i pinaroli, i leccini (foto3), ecc.., tutti funghi considerati a torto meno pregiati, ma non certo meno buoni.
I funghi devono essere puliti con molta delicatezza, utilizzando un coltello molto affilato con cui andremo a elidere la parte terrosa del gambo. Si passano poi sotto un filo d’acqua corrente eliminando tutte le impurità e si appannano con uno strofinaccio di cotone, tamponando leggermente tutta la superficie. Se utilizziamo i leccini, le puppole, i paonazzi e i pinnaroli eliminiamo anche la pellicola del cappello, porcini e cucchi li puliamo e basta.
Si tagliano poi a pezzetti non troppo sottili né troppo piccoli e si passano nella farina, solo nella farina. C’è chi preferisce passarli prima nella farina e poi nell’uovo sbattuto, ma per gustare tutto il profumo e il sapore dei funghi si consiglia di infarinarli e basta. In una capiente padella di ferro portiamo a temperatura l’olio extravergine d’oliva e quando questi sarà ben caldo vi immergiamo, un po’ alla volta, i funghi fino a quando avranno raggiunto una completa doratura. Li scoliamo e li mettiamo su un foglio di carta gialla o carta da cucina per un paio di minuti. Un pizzico di sale distribuito uniformemente e serviamo subito i funghi, caldi e dorati.
Ingredienti
6oo gr di funghi (porcini, cucchi, paonazzi, ecc)
farina q.b.
olio extravergine d’oliva q.b.
sale q.b.
Grande Nicola ,
continua a portare in alto le nostre tradizioni come io cercherò di tramandarle al mi figliolo,
con il sangue bianco/nero sempre e comunque Forza Robur.
Complimenti ancora Nicola………..
Grazie di cuore Paolo, per le belle parole e per le passioni che ci accomunano. Un abbraccio