Quando la merenda era una cosa seria

pane vino e zucchero

Quanti di noi ricordano con nostalgia quell’importante appuntamento giornaliero che era la merenda? Un momento importante in cui mamme, nonne o zie ci preparavano uno spuntino mai banale e, soprattutto, sano.

Intere generazioni sono cresciute rispettando il rito della merenda che, secondo la stagione, arrivava puntuale ad interrompere un noioso momento di studio o un allegro pomeriggio di giochi.

Merende per tutti i gusti, dolci o salate, a base di frutta, di uova per i più gracili, ma soprattutto tanto, tanto pane. Ognuno di noi ormai “…enni” ricorda questo importante intermezzo che serviva per smorzare la fame dopo un pranzo mai abbondante e prima di una cena dove non mancava mai una minestra, piatto d’eccellenza per riempire lo stomaco.

Le “comode” merendine ancora non esistevano e tutto dipendeva dalla disponibilità delle materie prime, ma soprattutto, dalla fantasia di chi era chiamato ad ammannire il vassoio della merenda.

I ricordi sono ancora vivi e quando ci penso sento ancora quei sapori che ormai fanno parte del passato. Ruolo importante recitava la stagione e l’impiego dei prodotti ad essa legati. Prodotti che ora si definirebbero a chilometro zero, ma che allora si chiamavano solo “stagionali” e che nascevano nell’orto o nel frutteto, ma anche nelle cucine.

In tutte le case la merenda non mancava mai e ricordare tutti i vari “pane e….” non è facile. Ci proverò, ma se qualche lettore avrà voglia di integrare la mia lista, ben venga, mi aiuterà a rinfrescare i ricordi.

pane e olio

Merende Salate

Pane e olio

Pane, olio e pomodoro

Pane con il pomodoro (bombolino) strofinato

Pane olio e aceto

Pane e affettati (prosciutto, salame, mortadella, soppressata, buristo)

Pane e salsiccia cruda…(si, cruda e nessuno è mai morto!!!)

Pane olio e aceto

Pane fichi e prosciutto

Pane e formaggio

Pane e formaggino (mai amato!)

Pane e stracchino

Pane burro e acciughe

Pane burro e sale

Ciaccino

Ciaccino e mortadella di Bologna

Merende dolci

Pane e marmellata rigorosamente fatta in casa

Pane e cioccolata

Pane e burro

Pane vino e zucchero

Pane burro e miele

Pane bagnato con lo zucchero

Pane ricotta e zucchero o  miele

Pane e formaggino di cioccolato

Pane e un Fruttino (quelli che ragalavano un francobollo….)

Frutta di stagione

crostata

Dolci fatti in casa

Biscotti

Ciambellone

Crostata

Salame dolce

 

C’erano poi le merende per i più gracili, i seccardini come venivano chiamati, i disappententi, gli schizzei, che nell’immaginario di mamme e nonne avevano necessità di merende ipercaloriche e ipernutrienti. Per loro la merenda rappresentava un vero e proprio incubo. Di per se poco inclini a mangiare, venivano quasi costretti ad ingurgitare delle bombe proteiche:

Uovo crudo a bere

Uovo sbattutto con il pane

Pane e latte

Zabaione

 

Questa buona abitudine, come purtroppo altre, iniziò a subire dei cambiamenti con l’avvento delle prime merendine industriali. Inizialmente stentarono a prendere piede, ma poi la comodità di essere già pronte, gli impegni familiari sempre più pressanti e il bombardamento di radio e TV contribuirono alla loro affermazione.

La prima merendina che arrivò sul mercato italiano, nel 1951, fu il Mottino. Nel 1953 fu presentato un prodotto che ancora mi chiedo come abbia potuto avere successo, il Buondì. La risposta al Mottino arrivò nel 1960 con il Pandorino e l’anno successivo il Brioss Ferrero e la Fiesta. Nel 1964 fu presentata quella che in breve avrebbe assunto un ruolo predominante nella preparazioni delle merende: la Nutella, una crema spalmabile molto apprezzata e conosciuta, la cui composizione è sempre stata al centro di studi e dibattiti che, dal punto di vista nutrizionale, spesso sono arrivati a conclusioni non positive. Da allora è sempre stato un crescendo fino ad arrivare ai giorni nostri in cui la merenda, salvo qualche eccezione, ha perso totalmente l’importanza che aveva. Forse è arrivato il momento di fare un passo indietro.

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